1 Giu 2022 - Acufeni, Riabilitazione uditiva, Udito
Quante volte dopo una giornata frenetica e ricca di impegni ho ardentemente desiderato un po’ di silenzio rigeneratore! Ed ecco che, mentre tutto intorno a me sembra finalmente tacere nella quiete della mia casa e mi accingo a leggere un buon libro sulla tanto desidera poltrona, si presenta un ospite assolutamente indesiderato, il grande perturbatore del silenzio: l’Acufene! Un ospite che non chiede mai il permesso, che sa essere molto invasivo e che sa come aggredire quel raccoglimento interiore tanto atteso durante il giorno con una miriade di rumori così persistenti e fastidiosi da non lasciarti alcuna tregua.
Un ospite veramente molto particolare che costringe le persone che ne sono affette a sentire quello che non vogliono sentire, generando un tremendo fastidio e mettendo a rischio la serenità e la qualità della loro vita.

A volte questo disturbo può essere considerato un sintomo derivante da un disordine dell’apparato uditivo e non si presenta da solo ma associato a una perdita più o meno grave del campo uditivo.
Ne esistono forme lievi che vengono mascherate benissimo durante il giorno dai rumori dell’ambiente per cui chi ne soffre non li percepisce se non quando si mette a letto la sera e non riesce ad addormentarsi, e forme più intense in grado di compromettere radicalmente la qualità della vita, ingenerando uno stato di disagio e di agitazione il cui perdurare potrebbe creare anche situazioni invalidanti.
Chi soffre di una forma grave di acufene a volte fa fatica a concentrarsi, si stressa per poco, tende a deprimersi, a diventare molto ansioso e soprattutto fa di tutto per evitare quelle situazioni della vita quotidiana che potrebbero peggiorare il suo disturbo. La persona così finisce con l’isolarsi sempre di più dalla vita sociale e lavorativa e con il rinchiudersi in un bozzolo fatto di depressione e solitudine, malessere e insofferenza. A volte a pagarne le conseguenze sono anche i parenti che diventano vittime dello stress e del disagio vissuti dal proprio familiare.
Quale soluzione si prospetta allora per chi si vede “investito” dal questo ospite indesiderato?
Senza ombra di dubbio è necessario ascoltare con il cuore la persona che ne soffre, tenendo in considerazione la molteplicità dei suoi disagi e la complessità dei vari fattori che hanno scatenato l’acufene. È auspicabile inoltre la collaborazione tra diversi specialisti e un approccio multidisciplinare per offrire all’interessato un maggiore beneficio.